A Day In The Life Of...


Five soundscapes originally composed and recorded for the Concrete Landscape exhibition at A+A art gallery (Venice).

PS007 (2013) | download



The Bandcamp Diaries
Hailing from London by way of Italy, Alessandro Canova has been active within the experimental music scene for quite a while now, releasing his debut recordings in 1999, under the moniker “Mugen”. This composer takes a very peculiar approach to his music, interpreting, analyzing and studying music genres with a great attention for nuances and details.
His latest project “A day in The Life Of” feature 5 compositions that fall somewhere in between ambient, glitch and minimal electronics. This music features heavy use of field recordings, loops and samples that help create a really organic atmosphere throughout the release, as noise, lo-fi percussive elements and captivating drones fill up the tracks.
This work reminds me of the frequent collaborations between Japanese pianist Ryuichi Sakamoto and German experimental electronic music artist Alva Noto, although Mugen is not as much focused on the interaction between melody and percussive sounds, but rather aiming to develop aethereal sound landscapes.

Sands-zine
Di solito rifiuto di recensire release che prendono vita solo in formato digitale, e questo per svariate ragioni che non mi soffermerò a spiegare. Quando però ho ricevuto la richiesta da parte di Alessandro Canova di trattare questo lavoro scaricabile gratuitamente su Bandcamp, la passata comune appartenenza al network di iXem ha fatto sì che mi ci interessassi comunque, quanto meno per la grande curiosità che questo lavoro suscitava in me dopo tanto tempo che avevo perso le tracce di questo artista.
A partire poi dal suono dei passi che apre il disco (ma si può parlare di ‘disco’ per il formato digitale?) ne sono rimasto stregato, e ho quindi deciso di segnalarlo qui sulle pagine di SandS, dato che l’eccezionale grazia ed equilibrio con i quali Canova (in arte qui Mugen) riesce a mescolare i toni di un’ambient estremamente rarefatta con i field recordings è davvero degno di nota. Non c’è nulla fuori posto in questo lavoro se non – forse – il formato stesso. Un simile breve (meno di 40’) gioiello di delicatezza e leggerezza meriterebbe un’uscita in CD, magari con un mastering che ne valorizzi la ricchezza di armonici non lontana da quella di quelli che il sottoscritto considera i maestri (insuperati) del genere, ossia gli Stars of the Lids.

Kathodik
Espressione appartata e discreta quella di Mugen (Alessandro Canova). Un percorso senza scosse il suo, intriso di tanto buon gusto. Ambient luminosa ed acquatica, in placido movimento ascensionale. Trentacinque piacevolissimi minuti di rarefatta elettronica, minimale e descrittiva, field recordings e qualche gentile rintocco (i movimenti Biosphere di Mirage Of Her Life). Chiaroscurale ed armonica (A Year Elsewhere, lo struggimento della notevole Black Sand). Meriterebbe di non affogare, dentro hard disk gonfi ma per lo più vuoti. Ma questo è. Un download consigliato.

Music Won't Save You
Le cinque tracce che costituiscono il mini album “A Day In The Life Of…” costituiscono l’ultimo stadio di evoluzione delle sperimentazioni affidate da Alessandro Canova al suo progetto Mugen. Composto e registrato tra Londra e Venezia, il lavoro vede Canova nuovamente alle prese con un impianto di synth analogici, field recordings e vari strumenti elettro-meccanici, che nell’occasione descrive un ampio arco espressivo, compreso tra esili soffi ambientali e detriti rumoristi talora anche pronunciati.
I circa trentacinque minuti di “A Day In The Life Of…” muovono infatti da basse frequenze sub-liminali per arricchirsi di un ventaglio di elementi che pure ne lasciano intatto – anzi, ne esaltano – il contenuto di ipnosi (meta)fisica. I tiepidi paesaggi di “Something About Tomorrow” svaporano così nel vuoto riecheggiante di “Mirage Of Her Life”, mentre increspature irregolari, dai vaghi riflessi dub (“Better Things”), lasciano infine il campo a onde di un’elettricità statica moderatamente disturbata (la conclusiva “Black Sand”).
“A Day In The Life Of…” si atteggia così come un raffinato percorso sonoro e percettivo, che adempie con personalità alla creazione di un soundscaping immaginario denso di suggestioni.